APERTI, NONOSTANTE TUTTO...
E' passato ormai quasi un anno da quando si manifestarono i primi casi di contagio da Covid-19 nel nostro Paese. Un anno complicato, difficile, che ha causato problemi e dificoltà di vario genere. A parte la breve pausa estiva, è stato un susseguirsi di disposizioni che hanno portato alla limitazione o addirittura alla sospensione di molti servizi ed attività.
E così abbiamo via via preso atto della chiusura delle scuole, delle palestre, dei cinema e dei teatri, delle ville e dei giardini, dei negozi dei centri commerciali e così via. A volte chiusure totali, a volte parziali, a volte continuative, a volte "a singhiozzo". E nessuno sa cosa ci riserveranno i prossimi mesi...
In questo panorama così articolato e in sempre continua evoluzione, registriamo comunque la nota positiva che, a parte il periodo di lockdown totale dei mesi di marzo, aprile, maggio 2020, i locali di culto sono rimasti costantemente aperti e, anche nelle cosiddette "zone rosse" è stata ammessa la partecipazione dei fedeli alle funzioni religiose. Dobbiamo ringraziare il Signore per questo ed essere grati anche alle nostre Autorità. Ringraziamo il Signore perchè ancora viene riconosciuto il valore che la spiritualità riveste nella vita delle persone che credono.
Avere la possibilità di ritrovarsi nei locali di culto deve essere vista come una meravigliosa opportunità, nonostante il forte condizionamento dovuto all'osservanza delle disposizioni governative e comunque alla messa in atto di tutte quelle precauzioni che tendono a ridurre al minimo i rischi di contagio. E' una opportunità che deve essere apprezzata e non deve essere sottovalutata. La comunione fraterna è parte integrale della fede cristiana. Nel Nuovo Trestamento non esiste la figura del cristiano "solitario" o del cristiano "autosufficiente". Piuttosto la Chiesa è presentata come una costruzione formata da "pietre viventi" unite l'una all'altra, come un "corpo" formato da più membra strettamente connesse le une alle altre.
Resta perciò sempre attuale l'esortazione: "...non abbandonando la nostra comune adunanza, come alcuni sono soliti fare" (Ebrei 10:25).
I locali di culto restano aperti, nonostante tutto. Non rendiamoli deserti, con il disinteresse per le attività che vi si possono svolgere, magari camuffato con il dire che non si va in chiesa per prudenza, per timore di contagiare o di essere contagiati. Guardiamoci dal virus Covid-19, ma guardiamoci anche dal virus dell'apatia e del disimpegno nella fede!
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