IERI, OGGI, DOMANI
IERI. Sono passati 500 anni dall'inizio della Riforma Protestante. Colleghiamo tale evento al nome di M. Lutero, ma è giusto non ignorare i nomi di altri riformatori che, prima e dopo Lutero, hanno esercitato una grande influenza nella storia del cristianesimo. Tanto per ricordarne alcuni: P. Valdo, G. Savonarola, J. Wycliff, J. Hus, W. Tyndale, C. Wesley, W. Carey e tanti altri. Ricordiamo alcuni dei pionieri del Risveglio Pentecostale in Italia: L. Francescon, P. Ottolini, G. Lombardi. La storia di questi uomini, dei movimenti che a loro si rifanno, delle chiese da loro fondate è una storia edificante, coinvolgente e, nonostante le carenze e i difetti che inevitabilmente caratterizzano tutto ciò che è umano, si può scorgere in questo passato l'azione benedetta dello Spirito del Signore.
OGGI. Alcuni dei gloriosi Movimenti di Risveglio del passato oggi appaiono inariditi e privi di vita. E'stata messa da parte la centralità della Bibbia, sono state messe in discussioni molte convinzioni e molte scelte etiche del passato e ci si è diretti verso attività culturali, politiche, sociali che, sebbene utili e apprezzabili in alcuni casi, fanno perdere comunque di vista il fine primario dell'Evangelo: la salvezza delle anime (1 Pietro 1:9).
Il Movimento Pentecostale si è diffuso rapidamente in ogni parte del mondo e continua a crescere. Sembra godere di ottima salute, se ci si ferma a guardare i numeri. Ma se si guarda alla realtà più profonda di una vera spiritualità, di una reale nuova nascita di coloro che si dichiarano convertiti, di una concreta manifestazione della potenza dello Spirito Santo che converte, salva e guarisce, ci si rende conto che il tempo attuale non è così lusinghiero come può sembrare. E' perciò necessario cercare con tutto il cuore il Signore perchè continui a manifestarsi la vita dello Spirito all'interno delle chiese che si rifanno in modo diretto all'effusione dello Spirito Santo nel giorno di Pentecoste (Atti 2:1-4).
DOMANI. Non c'è dubbio che il Signore avrà sempre la sua Chiesa fino al ritorno di Gesù. Se il Signore non tornerà presto, certamente ci saranno altri uomini e altri movimenti che sorgeranno per proclamare il messaggio eterno del Vangelo. La Chiesa di Dio non è in pericolo, ma possono esserlo le chiese di oggi, i credenti di oggi, se non si saprà rimanere fedeli alla chiamata ricevuta, se non si manterrà viva la comunione con Dio, se non si esaminerà ogni giorno noi stessi per vedere se siamo nella fede (2 Cor. 13:5).
Sarebbe molto triste trovarsi nella condizione della chiesa di Sardi, una chiesa che aveva "fama di vivere", ma era morta (Apoc. 3:2).
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