PALERMO, LA CULTURA, I VALORI DELLA FEDE
Palermo è stata dichiarata "Capitale italiana della cultura del 2018". Sicuramente un riconoscimento prestigioso, che porta alla ribalta la nostra città per dei valori positivi e non per i tanti negativi che nel passato hanno caratterizzato la vita di questa comunità.
Palermo ha un patrimonio smisurato ed inestimabile di carattere culturale, nell'accezione più ampia del termine. Ha eccelso nel campo della letteratura, dell'architettura, della pittura, della scultura, dell'artigianato, delle scienze, della botanica, della matematica, dell'astronomia, dell'idraulica e così via, in un elenco mai completo di capolavori ed opere degne di nota.
Se la Commissione preposta ha assegnato questo riconoscimento alla città di Palermo è perchè ha valutato positivamente il passato culturale della città e i progetti futuri tendenti a sviluppare sempre più le attività di carattere culturale, con la convinzione che la cultura sia uno straordinario strumento di crescita e di emancipazione.
Ma il dossier che è stato presentato alla Commissione esaminatrice, oltre a sottolineare il passato culturale della città e i suoi progetti futuri, ha fatto anche riferimento alla realtà odierna di Palermo e della Sicilia, come Centro di accoglienza delle decine di migliaia di migranti che, per ragioni diverse, raggiungono l'Europa (o cercano di farlo...) con la speranza di una vita migliore.
Qui si manifesta "la cultura dell'accoglienza", la capacità di dividere il proprio pane con gli altri, la capacità di vedere nell'altro, anche nel diverso, un fratello, prima che un potenziale nemico. E di questa cultura Palermo, e la Sicilia tutta, può ben dirsi CAPITALE.
E questi sono i valori insegnati dalla Parola di Dio:
- "Tratterete lo straniero che abita fra voi, come chi è nato fra voi; tu lo amerai come te stesso, poichè anche voi foste stranieri nel paese d'Egitto" (Levitico 19:34)
- "Il digiuno che io gradisco non è forse questo... che tu divida il tuo pane con chi ha fame?" (Isaia 58:6,7)
- "...ebbi fame e mi deste da mangiare, ebbi sete e mi deste da bere, fui straniero e mi accoglieste, fui nudo e mi vestiste, fui ammalato e mi visitaste, fui in prigione e veniste a trovarmi" (Matteo 25:35,36)
Ci fa piacere questo riconoscimento e, come cristiani, speriamo di trasmettere sempre di più alla collettività i preziosi valori della "cultura" evangelica.
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