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Due domande importanti PDF Stampa E-mail

Le pose Gesù un giorno a coloro che Lo ascoltavano e le pone oggi ad ogni persona che ascolta il Suo messaggio. Per rispondere a queste domande non serve aver seguito un particolare corso di studi, nè consultare testi enciclopedici. Sono domande retoriche, dalla risposta scontata e Gesù le ha poste non per fare indovinelli, ma per fare riflettere la gente.

Prima domanda: "Che gioverà ad un uomo se, dopo aver guadagnato tutto il mondo, perde poi l'anima sua?"

Non dovrebbe essere difficile per noi, abituati oggi a valutare le cose in termini "economici" di pro e contro capire il senso delle parole di Gesù: da un lato guadagnare il mondo, cioè ottenere tutto quello che si desidera, dall'altro perdere l'anima.

L'uomo perde l'anima quando, per realizzare i propri obiettivi, mette da parte la propria coscienza e trasgredisce la Legge di Dio. Ma l'uomo perde l'anima anche quando, senza scadere nell'immoralità e nell'ingiustizia, per ottenere quello che desidera, trascura la comunione col Signore. Ogni organismo che non viene regolarmente alimentato deperisce, e alla fine muore. Così l'anima, se non si alimenta quotidianamente del cibo spirituale della Parola di Dio, è destinata alla morte.

Quando Gesù parla della perdita dell'anima, è chiaro che si riferisce all'eternità e allora il confronto deve farti riflettere: cosa sono 100 anni (ammesso che la vita umana possa raggiungere questo limite) di fronte all'eternità? Se vivere la tua vita ti porta a trascurare la tua anima fino a farla perdere, che guadagno è mai questo? Senza contare che anche in questa vita c'è chi "perde l'anima" pur di realizzare i propri desideri, i propri sogni: per molti l'inferno comincia su questa terra. Quante volte il conseguimento di un obiettivo lungamente perseguito si accompagna con la perdita della pace interiore, con la delusione piuttosto che con la soddisfazione, con la rovina ella propria famiglia...

Non dire: "Queste parole non

sono per me, tanto io non conquisterò mai il mondo". E' evidente che il parlare di Gesù è metaforico. Per ognuno di noi c'è un proprio mondo, magari piccolo, che ognuno vuole conquistare: il mondo può essere la cerchia dei propri amici, una donna o un uomo, l'ambiente dove lavoriamo; può essere costituito da persone e da oggetti, da desiderare, da possedere, da sfruttare; può essere il nostro lavoro, la nostra carriera, il nostro divertimento... Pensa all'anima tua: è salva o rischi di perderla?

Seconda domanda: "Che darà l'uomo in cambio dell'anima sua?"

Quanto vale l'anima umana? Con quale prezzo la si potrà salvare? La salvezza dell'anima umana dipenderà dal numero di preghiere recitate, dalla quantità di soldi dati in beneficenza, da pellegrinaggi e penitenze? Non so quale possa essere la tua risposta a questa domanda, ma so quale è la risposta che dà la Bibbia: "...non con cose corruttibili, con argento o con oro, siete stati riscattati dal vano modo di vivere tramandatovi dai vostri padri, ma con il prezioso sangue di Cristo" (1 Piet. 1:18,19). Non ci sono beni materiali che possano essere dati in cambio della salvezza dell'anima. La stessa religione, nel senso più tradizionale del termine, non può dare la salvezza: riti e atti di culto talvolta sono così privi di valore che la Parola di Dio li considera tradizioni prive di valore, "vano modo di vivere", per usare le parole scritte sopra.

Ascoltiamo ancora la Parola: "E' per grazia che siete stati salvati, mediante la fede; e ciò non viene da voi; è il dono di Dio. Non è in virtù di opere affinchè nessuno se ne vanti" (Ef. 2:8,9). Il valore di un'anima non ha prezzo, eppure essa può essere salvata gratuitamente, senza pagare alcun prezzo, perchè il prezzo del riscatto è stato pagato da Gesù, che è morto sulla croce per redimere il genere umano. Nè beni materiali, nè opere pie potranno mai farci "guadagnare" la salvezza, perchè la salvezza è gratuita: solo la fede in Gesù ci può aprire le porte della vita eterna. Sei certo che queste porte sono aperte per te?

 

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